☞"In psicologia, il termine indica genericamente una reazione complessa di cui entrano a far parte variazioni fisiologiche a partire da uno stato omeostatico di base ed esperienze soggettive variamente definibili (sentimenti), solitamente accompagnata da comportamenti mimici."http://www.treccani.it/vocabolario/emozione/
☞Il neonato evidenzia tre emozioni fondamentali che vengono definite "innate": paura, amore, ira.https://it.wikipedia.org/wiki/Emozione
Entro i primi cinque anni di vita manifesta altre emozioni fondamentali quali vergogna, ansia, gelosia, invidia.
L'evoluzione delle emozioni consente al bambino di comprendere la differenza tra il mondo interno ed esterno, oltre a conoscere meglio se stesso.
Dopo il sesto anno di età, il bambino è capace di mascherare le sue emozioni e di manifestare quelle che si aspettano gli altri da lui.[5]
A questo punto dello sviluppo il bambino deve imparare a controllare le emozioni, soprattutto quelle ritenute socialmente non convenienti, senza per questo indurre condizioni di disagio psicofisico.
L'emozione è una piega della nostra vita difficile da comprendere, forse la più indicibile-misteriosa che possediamo. Noi proviamo le emozioni in risposta a degli stimoli, ecco che quindi sappiamo per certo che si tratta di una reazione di cause, non di scopi.
Quando Marj sentiva suonare il campanello di casa dava sempre per scontato che qualcuno andasse al posto suo. Quella mattina di settembre era sola in casa, e di conseguenza se qualcuno avesse suonato sarebbe dovuta andare ad aprire, sperando che non fosse un parente. Marj non aveva molta simpatia per la sua famiglia, dal momento che la tenevano chiusa in casa quanto bastava per farla impazzire.Riproduzione riservata - mymixeddays.blogspot.com
Il citofono bianco, appeso al muro, le ricordava quando nei film mostrano i carcerati che parlano con una specie di telefono ai loro famigliari. “Forse”, pensava, “per loro è una consolazione parlare con i parenti” mentre per lei era più rilassante tagliarsi le corde vocali, così almeno avrebbe avuto una scusa per stare zitta.
Quando suonò il campanello Marj era seduta alla sua scrivania intenta ad imparare Tanto gentile e tanto onesta pare e quel suono allarmante le fece andare di traverso la saliva, quindi iniziò a tossire, mentre sentì un vuoto nello stomaco e il battito del cuore accelerò impetuosamente facendo crescere l'ansia.
Le gambe tremavano, le sentiva deboli, ma doveva andare all'ingresso per decifrare l'identità dell'ospite. A stento si alzò dalla sedia, passo dopo passo arrivò alle scale, avvinghiata al corrimano iniziò a scendere facendo cinque passi per ogni gradino. I minuti passavano, il panico aumentava in proporzione alla curiosità, tutto sembrava sempre più lontano da raggiungere.
Diverso tempo dopo, una volta giunta all'ingresso di casa sua, alzò la cornetta del citofono: - Chi è? - Ma l'ospite se n'era già andato.
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